Perchè ho scelto di fare il consulente finanziario
Ogni settimana pubblico un articolo su questo blog, Finanza Semplice, per spiegare con parole ed esempi accessibili a tutti l’importanza di una corretta gestione dei propri risparmi.
Spesso, soprattutto in Italia, la figura del consulente finanziario viene vista come quella di chi “gioca in borsa” o fa trading con i soldi dei clienti. Niente di più sbagliato.
Il consulente finanziario è una figura di supporto nella vita delle persone, con un unico obiettivo: aiutare famiglie e individui a gestire in modo efficiente i propri risparmi, per raggiungere obiettivi di vita — piccoli o grandi che siano.
Oggi voglio lasciare da parte la finanza e l’economia e parlarvi un po’ di me: voglio raccontarvi perché ho deciso di diventare consulente finanziario e le difficoltà che ho dovuto affrontare lungo il percorso.
🧩Il “me” di prima
Prima di diventare consulente finanziario ho lavorato per dieci anni al fianco di studenti, professori universitari, scrittori, medici, ingegneri e avvocati.
Il mio ruolo era quello di supportarli e aiutarli a raggiungere piccoli obiettivi di breve termine.
Durante questo percorso professionale, grazie ad un professore di Economia dell’Università di Tor Vergata, mi sono avvicinato al mondo della finanza e degli investimenti.
Sapete qual è stato il mio primo pensiero? “I miei risparmi sudati non li voglio giocare in borsa.”
🧭Cosa è cambiato?
Mentre lavoravo per questa azienda, ho deciso di approfondire l’argomento — ovviamente con molto scetticismo.
Sono sempre stato un grande lettore, ma non avevo mai affrontato un libro che trattasse in modo specifico il mondo della finanza. Così ho deciso di iniziare dal primo.
Durante la lettura ho cominciato a ragionare in modo diverso: la curiosità cresceva di giorno in giorno e, in breve tempo, mi sono letteralmente divorato decine e decine di volumi di economia e investimenti.
💬Gli inizi
In parallelo al mio lavoro, ho iniziato a leggere sempre più libri sulla finanza e sugli investimenti. Ho frequentato corsi, conseguito attestati importanti e, infine, ho voluto mettere in pratica su me stesso e sui miei risparmi tutto ciò che stavo imparando.
Mi stavo divertendo: mi piaceva prendermi cura dei miei risparmi tanto sudati e ogni mattina mi svegliavo con la voglia di leggere le notizie sulle migliori testate americane e di applicare ciò che avevo studiato.
Ad un certo punto, dentro di me è nata una domanda: “Posso fare per gli altri ciò che sto facendo per me?”
👔Il consulente finanziario
Diversi anni fa ho deciso di scommettere su me stesso. Ho lasciato un lavoro sicuro e ben remunerato per seguire la mia passione per la finanza, l’economia e gli investimenti.
Non sapevo nemmeno da dove cominciare. Volevo solo aiutare le persone a gestire i propri risparmi in modo efficiente, a raggiungere i loro obiettivi e, soprattutto, a supportarle in un mondo spesso sconosciuto.
Informandomi, ho scoperto che il ruolo del consulente finanziario racchiudeva tutto questo.
A quel punto l’unico problema era: “Come si diventa consulente finanziario?”
Da lì sono arrivate le prime difficoltà.
Per diventare consulente finanziario era necessario superare un esame che comprendeva materie come matematica finanziaria, diritto privato, diritto dei mercati finanziari, diritto previdenziale e diritto tributario.
Solo dopo averlo superato si potevano affrontare i colloqui con le diverse banche per iniziare a esercitare la professione.
Alla fine sono riuscito a superare l’esame e, dopo vari colloqui, ho scelto di lavorare per un’importante banca europea. L’ho scelta perché, tra le tante, era l’unica che mi permetteva di operare come libero professionista, garantendomi così indipendenza e libertà da ogni conflitto di interesse.
🏠 Vi racconto un’esperienza vissuta in prima persona
Per molti anni la mia famiglia ha affidato i propri risparmi a un consulente finanziario.
Parlando con i miei genitori, ho scoperto alcuni dettagli che mi hanno lasciato l’amaro in bocca — e, soprattutto, senza parole.
Il consulente a cui si erano affidati si faceva sentire a malapena due volte l’anno, e solo per proporre nuovi prodotti, spesso poco utili.
Aveva costruito un portafoglio lontano anni luce dalle reali conoscenze e dal profilo dei miei genitori.
Inoltre, utilizzava prevalentemente “prodotti della casa”, più remunerativi per lui che per i clienti.
Durante i momenti di difficoltà, invece di restare vicino alla mia famiglia, spariva.
E mentre il mercato registrava rendimenti medi intorno al 7% annuo, il portafoglio dei miei era costantemente in negativo.
🎯 Il mio obiettivo
Come consulente finanziario ho avuto la fortuna di conoscere tantissime persone, molte delle quali si trovavano — senza saperlo — nella stessa situazione della mia famiglia.
Ho deciso quindi di basare il mio lavoro su due pilastri fondamentali:
1️⃣ Fare la differenza, ma con trasparenza.
2️⃣ Aiutare le persone a entrare nel mondo della finanza in modo semplice e coinvolgente.