Inps: Incentivo al posticipo del pensionamento. Conviene lavorare di più o andare subito in pensione? analizziamolo insieme.
Con la circolare numero 102 del 16 Giugno 2025, l’INPS vuole dare un’opportunità ai lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti per la pensione anticipata ma scelgano di rimanere al lavoro. Stiamo parlando del cosiddetto Bonus Maroni (o Bonus Giorgetti), un incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2025, pensato per premiare chi posticipa il pensionamento. Vediamo insieme come funziona, chi può accedervi, e se conviene davvero.
✅ Cos'è il Bonus Maroni
Il Bonus Maroni consente ai lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti per la pensione anticipata (flessibile o ordinaria) entro il 31 dicembre 2025, di rinunciare alla pensione e ricevere in busta paga la propria quota di contributi IVS* (circa il 9,19% dello stipendio lordo), totalmente esentasse.
In pratica:
❌ Il datore di lavoro non versa più la quota IVS a carico del lavoratore;
✅ Quella stessa somma viene pagata netta al lavoratore in busta paga.
Un vantaggio netto mensile immediato per chi sceglie di continuare a lavorare.
*La quota IVS è la parte di contributi previdenziali destinata all'Assicurazione per l’Invalidità, la Vecchiaia e i Superstiti. È obbligatoria e viene versata mensilmente sia dal datore di lavoro che dal lavoratore.
📅 Chi può accedere
Hanno diritto al Bonus Maroni tutti i lavoratori dipendenti (pubblici o privati) che:
Siano iscritti all'AGO o a gestioni sostitutive;
Abbiano maturato entro il 31/12/2025:
i requisiti per Quota 103 (62 anni + 41 anni di contributi), oppure
i requisiti per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi per uomini, 41 e 10 per donne);
Non abbiano già raggiunto l'età per la pensione di vecchiaia (67 anni);
Non percepiscano pensioni dirette, tranne l'assegno ordinario di invalidità.
🌟 Come funziona?
Una volta fatta domanda e ricevuto l'ok dell'INPS:
Il datore smette di versare la quota IVS del lavoratore;
Questa quota viene erogata netta al lavoratore, in busta paga;
L'incentivo continua fino a:
pensione di vecchiaia,
ottenimento di una pensione diretta,
o revoca volontaria (una sola volta nella vita lavorativa).
📊 Facciamo un esempio reale:
Mario ha:
63 anni,
42 anni di contributi,
uno stipendio lordo di 2.800 euro/mese,
e ha maturato i requisiti per Quota 103.
Se sceglie il Bonus:
Riceve in più: 2.800 × 9,19% = 257 euro/mese netti, esentasse.
Guadagno annuo netto: 257 × 12 = 3.084 euro;
Se resta al lavoro per 4 anni, fino ai 67 anni: +12.336 euro netti
Ma perderà:
Circa 30 euro netti al mese di pensione futura per ogni anno di bonus;
In 13 anni di pensione (da 67 a 80 anni): 30 × 12 × 13 = 4.680 euro.
Bilancio netto: +12.336 € (bonus) − 4.680 € (perdita pensione) = +7.656 €
Con inflazione al 2%, la perdita vale ancora meno: Mario ci guadagna comunque.
🔎 Quando conviene e quando no
📈 Conviene se:
Manca poco alla pensione di vecchiaia;
Hai già un buon montante contributivo;
Vuoi massimizzare il reddito immediato;
Hai altri investimenti o rendite.
📉 Non conviene se:
Sei molto lontano dalla pensione di vecchiaia;
Hai pochi anni di contributi;
Hai bisogno di una pensione più alta e stabile in futuro;
Vuoi smettere subito.
💸 Focus: se avessi investito, potevi andare prima?
Se Mario, invece di lavorare altri 4 anni, avesse messo da parte 500 € al mese per 20 anni in un fondo con rendimento medio del 6%, oggi avrebbe oltre 230.000 €.
Con un piano d'accumulo, Mario avrebbe potuto scegliere di uscire prima dal lavoro, senza dipendere da bonus statali, con una rendita autonoma.
Per chi ancora sta rimandando gli investimenti per il suo futuro, vi condivido alcune frase che vi faranno riflettere perchè se non investi, stai solo rimandando il momento in cui ti accorgerai di non poterti permettere di smettere:
“Chi non investe oggi sceglie, senza saperlo, di lavorare più a lungo domani.”
“La pensione è una promessa dello Stato. La libertà finanziaria è una promessa che puoi farti da solo.”
“A 20 anni pensi di avere tempo. A 50 pensi di non averne avuto abbastanza. In entrambi i casi, l’errore è non investire.”
“Non investire significa confidare che qualcun altro penserà al tuo futuro. Ma nessuno ci tiene quanto te.”
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